Il segreto per il successo scolastico secondo una studentessa eccellente: come gestire al meglio il tempo

Essere bravi a scuola è un requisito che non appartiene a tutti, e la cosa risulta spesso anche parecchio snervante, specie se tante sono le notti passate a studiare per poi non ottenere un nulla di fatto quando si tratta di risultati più o meno importanti. Ma cosa sbagliamo in realtà? Lo abbiamo chiesto a una giovanissima studentessa che ci svelerà il suo segreto.

Veronica e il segreto per andare bene a scuola.

Erano anni che cercava di provarle tutte ma ogni volta era il classico buco nell’acqua: tutti i risultati erano poco o nulla e spesso andavano a finire male perché davvero non riusciva a trovare la strada corretta da percorrere che fosse soprattutto incline al suo modo di studiare e a quelli che dovevano essere in teoria i risultati da raggiungere.

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Aveva provato a chiedere aiuto a un insegnante privato, aveva cercato sul web tutte le soluzioni possibili che fossero ovviamente compatibili con le sue esigenze, essendo una pendolare e soprattutto con orari molto difficili da gestire. Ma il suo studio restava ossessivo e legato a lunghe ore passate sui libri.

E allora ha provato un ultimo consiglio, quello di un’amica, che da poco aveva iniziato l’università e che come lei al liceo le aveva viste di ogni colore, provando davvero a spremere ogni angolo del suo cervello e perdendo spesso anche la forza e la volontà per continuare.

Non bisogna essere geni

Veronica ci fa notare che all’inizio è stato snervante. Provare ogni tipo di occasione utile a migliorarsi è una corsa contro se stessi, anche perché la scuola non ti aspetta e valorizza solo i geni. Ma non è così, o almeno non dovrebbe esserlo. La scuola deve essere un trampolino di lancio durante la quale è utile poter testare tutti i nostri strumenti.

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Mettere in funzione ogni angolo del nostro corpo e del nostro tempo anche è certamente utile e sensato, ma non è tutti, perché non tutti siamo fatti alla stessa maniera. C’è sempre chi è più lento di qualcun altro e altri che hanno addirittura bisogno di cercare la soluzione ai propri svantaggi in soluzioni differenti.

Veronica oggi sa di non essere un genio, ma è anche consapevole che può adesso davvero sbaragliare qualunque difficoltà puntando su una lezione importantissima che è legata all’esperienza di tanti tentativi sfumati ma soprattutto nella capacità di capire che c’è sempre un momento in cui è necessario fermarsi per scoprire come evolversi.

La regola dei 25 minuti

L’ha trovata incredibilmente stupida all’inizio, ma non appena ci ha preso mano, Veronica ha cominciato a notare dei netti miglioramenti. Come? Semplicemente perché studiava di più, ricordando meglio e riposandosi, che non è alla fine davvero per nulla una mossa così stupida. Ma la cosa bella è la pianificazione, cioè valuti ogni cosa.

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Intanto ti devi porre una vera e propria tabella di marcia che per chi è sempre ultra-mega-organizzato è come dire che non ne puoi fare davvero mai totalmente a meno. Ma è molto di più: ti permette di fare il punto della situazione, di capire quanto e come stai andando avanti e soprattutto se il procedimento che stai seguendo adesso è quello giusto.

Adesso, Veronica usa la tecnica del pomodoro, così si chiama e si distingue in 25 minuti di solo studio lontano da qualunque tentazione, specie quella legata al telefonino; seguono 5 minuti di pausa e tutto questo scandito in 4 sessioni, più una pausa più lunga. In questo modo eviti distrazioni varie e la tua attenzione risulta sempre molto chiara e alta.

Qual è il risultato?

Veronica ha notato fondamentalmente tre cose diverse. Intanto non è mai troppo stanca. Ed è importante per una studentessa che viaggia ogni giorno per recarsi al liceo e ha comunque lo stesso carico di studio degli studenti che non sono pendolari. Dorme tutte le ore che le servono e studia quello che le è necessario.

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Un altro punto interessante è che non arriva mai nella condizione di dover recuperare tutto all’ultimo minuto. Niente più sessioni di studio legate all’emergenza, solo una grande organizzazione che permette di studiare tutto seguendo la classica tabella di marcia che tutti ci prefissiamo ma spesso non siamo davvero in grado di seguire.

E poi i voti sono andati lievitando. Anche i professori hanno cominciato a notare che Veronica oggi è una ragazza attenta e più lungimirante, sempre sul pezzo e potenzialmente armata di tutto quello che le occorre per potersi aspettare una chiusura d’anno assolutamente alla sua portata, senza mai essere stata un genio dello studio.

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