
Nel corso della storia, l’agricoltura, ha sempre svolto un ruolo importante, lo stesso che ha ancora oggi. E anche se, i mezzi e le tecniche, sono cambiate e sono anche migliorate. La cosa importante, è sempre quella legata al risultato. Che deve sempre essere messo, al centro dell’attenzione, e deve essere perfetto.
Dall’aratro all’agricoltura conservativa
Una delle svolte più importante, per quello che concerne l’agricoltura, è stata l’aratro. Un mezzo, che permetteva di potere dissodare il terreno, facilitando la crescita delle piante. Una tecnica, che per millenni, si è confermata essere importante, e che ha dato grandi risultati, sotto tutti i punti di vista. Ma poi, le cose sono cambiate.

Da qualche tempo, è stata introdotta una tecnica nuova, che pare piacere a chi se ne intende, nel settore. Stiamo parlando dell’agricoltura conservativa. Una tecnica, che si base su tre principi, che sono: riduzioni delle lavorazioni, copertura costante del terreno e diversificazione culturale. Tre cose, importanti e da analizzare sempre.
Per intenderci, con questo sistema, non si ara, fino al momento in cui, il letto di semina non è affinato. Ma si usano, delle speciali attrezzature, per potere evitare che la struttura del terreno, possa cambiare, e anche di molto. E poi, nel corso dell’inverno, si usano i cover crop.
Quali sono i vantaggi dell’agricoltura conservativa
Una prima cosa di cui tenere conto, e che è stata resa possibile, dall’agricoltura conservativa, è la proliferazione di lombrichi e invertebrati. Il loro lavoro, che avviene vicino le radici delle piante, permette di potere avere una migliore struttura della terra. Con una migliore, capacità di drenare. E con la presenza dell’anidride carbonica.

Inoltre, con questo sistema, e con la presenza di una migliore struttura del terreno, si fa anche in modo, di evitare fenomeni, come il ruscellamento o la lisciviazione. Per cui, dal punto di vista ambientale, le cose sono davvero migliorate, e sono superiori rispetto a qualche anno prima, o comunque al passato.
La domanda che invece, ci dobbiamo porre, ha un carattere diverso. Ovvero, come cambiano le cose, dal punto di vista economico? E’ sempre importante, potere valutare quella che è la convenienza, e capire se alla fine dei conti, il gioco vale la candela. O se la spesa finisce, per essere sempre superiore.
Ci sono degli aspetti negativi?
Per potere valutare l’aspetto economico, si devono considerare alcuni fattori. Da una parte il fatto, che con questa tecnica, si va incontro ad un risparmio del gasolio agricolo, una minore usura dei mezzi e anche la necessità, di potere usare dei trattori a basso consumo. Per cui, un risparmio davvero notevole.

Dall’altra, si deve anche tenere conto, che ci sta bisogno di usare delle attrezzature specifiche. E anche la possibile, perdita di produttività, che specialmente nei primi anni, e nei primi momenti di cambiamento, può avvenire. Per lo meno, prima che le cose si possano assestare del tutto. Prima, che tutto venga messo a regime.
Gli esperti del settore, non hanno dubbi, quello che si deve fare, è sempre cercare di valutare le cose poco alla volte. Per cui, andare passo per passo. Capendo, anche quelle che sono le condizioni del terreno, e potendosi regolare in base a quelle. E poi, partire da li, senza fare il passo più lungo della gamba.
Digitale e agricoltura conservativa
Ovviamente, con il passare del tempo le cose sono migliorate e le tecniche si sono affinate. L’avvento del digitale, ha cambiato ogni cosa. Ed ha permesso di migliorare, anche quella che è l’agricoltura conservativa. Da ogni punto di vista. E poi, anche le piattaforme, hanno migliorato le cose e di molto.

Hanno infatti, reso possibile, generare le mappe di semina, in modo da potere capire, dove piantare il seme, e poi cercare di gestirlo, con tutte le differenze che ci possono essere, all’interno del pezzo di terra, che si deve arare. E partire da li, per fare le cose sempre nel modo giusto.
E alla fine, è anche possibile, capire quali sono i benefici, dal punto di vista economico. Per cui, mettere a confronto, la produttività del terreno e le ore di macchina, che servono per la conversione. E anche, quelle che servono per la sua gestione, in generale. E magari, contare su un risparmio netto.