Referendum costituzionale – Io voto NO!

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Referendum costituzionale

I Verdi della Lombardia aderiscono ai comitati per il NO ai referendum costituzionali e lavoreranno affinchè la costituzione repubblicana, nata all’indomani della seconda guerra mondiale e di una cruenta guerra di liberazione sia difesa anche per onorare coloro i quali hanno dato la vita per garantire a tutti noi libertà e democrazia.

E’ la prima volta nella storia repubblicana che una riforma costituzionale di così ampia portata, 47 gli articoli che saranno modificati, venga fatta su iniziativa del governo.

Calamandrei diceva che se il parlamento discute di riforme costituzionali e istituzionali i banchi del governo devono essere vuoti, perché queste riforme sono di competenza del parlamento e non del governo.

Non si fa una riforma costituzionale per ridurre i costi della politica, altri sono i meccanismi che devono essere messi in campo per fare ciò. Le riforme vanno fatte se servono al paese e sicuramente dopo 70 anni qualcosa nella costituzione va cambiato e su questo probabilmente anche i più intransigenti possono essere d’accordo, ma la costituzione, la nostra carta dei valori va cambiata con con la massima condivisione di tutte le forze parlamentari, ma soprattutto da un parlamento legittimo e non palesemente incostituzionale, eletto con un sistema elettorale, il porcellum, reso illegittimo da una sentenza della Corte Costituzionale.

Fatta questa premessa è evidente a molti osservatori che la tesi principale su cui il governo Renzi insiste per sostenere il Si a questa riforma, ovvero, la riduzione dei costi della politica con l’abolizione del senato, sono irrisori perché la struttura del senato rimane invariata e i 100 senatori, consiglieri regionali in vacanza a Roma dovranno essere pagati per le spese di trasferimento e di soggiorno nella capitale.

Il bicameralismo perfetto può essere soppresso, anche se molte sono le perplessità in merito, ma bisogna stabilire quali sono le competenze che rimangono come prerogative del senato. Inoltre riteniamo che i senatori devono essere eletti direttamente dal corpo elettorale e non dai consigli regionali, organismi probabilmente tra i più corrotti nel sistema istituzionale italiano.

Siamo contrari all’immunità parlamentare, tra l’altro estesa anche ai consiglieri regionali che diventano senatori.

Siamo convinti che non è vero che si rende più veloce l’approvazione delle leggi con una sola camera che approva la fiducia al governo, l’iter delle leggi dipende dal regolamento e dalla decisione del governo di approvare in tempi certi un suo provvedimento, in questo caso la costituzione non c’entra nulla.

Il combinato disposto di questa riforma che assegna più poteri all’esecutivo con l’italicum che da la possibilità a un partito, anche se al primo turno prende il 25 %, con il premio di maggioranza di avere una maggioranza blindata, e può diminuire il meccanismo di controllo e di equilibrio dei poteri nello stato: esecutivo, legislativo, giudiziario. Ad esempio la maggioranza parlamentare può eleggere i membri della corte costituzionale o determinare la scelta del presidente della repubblica.

Molti costituzionalisti sono intervenuti contro questo dispositivo, ci sono le relazioni degli uffici studi di camera e senato, e tantissimi altri parereri negativi.

I Verdi della Lombardia dicono un NO deciso ad una riforma frutto di mediazioni politiche imbarazzanti, determinata dal fatto che volta per volta il governo è dovuto ricorrere ai voti di Verdini, a voti di una parte della cosidetta minoranza interna, oppure di frange di deputati sparsi per ottenere i voti sufficienti, voti espressi da parlamentari illegittimi e ricattabili sotto la minaccia che il governo, con un voto contrario sarebbe caduto aprendo la strada alle elezioni anticipate, minaccia, questa molto sentita per i parlamentari alla prima legislatura oppure nominati attraverso un sistema elettorale incostituzionale.

Il prodotto di tutto ciò è un testo molto pasticciato rispetto alla costituzione vigente che invece è molto chiara, semplice e leggibile.

Riteniamo, infine, che è profondamente sbagliato la personalizzazione del voto referendario come un voto contrario al governo che minaccia di lasciare in caso di esito negativo del risultato.
Sulle regole non si scherza e non si ingannano gli italiani e soprattutto bisogna avere rispetto per i padri costituenti e per coloro i quali hanno lottato e hanno sacrificato la loro vita per la libertà e la democrazia.

Aldo Guastafierro ed Elisabetta Patelli
Coportavoce Verdi della Lombardia

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