Jeff Bezos, fondatore e proprietario di Amazon, è uno degli uomini più ricchi al mondo, anche grazie alle condizioni di lavoro cui sono sottoposti i suoi dipendenti.
In piena crisi pandemica le loro drammatiche condizioni lavorative, come anche quelle dei riders del cibo a domicilio, sono emerse in maniera evidente, al punto tale da far pensare a nuove forme di schiavismo.
Nel frattempo il commercio online ha visto incrementi di fatturato notevoli, anche n virtù dei favorevoli regimi fiscali di cui godono le multinazionali. Gli utili di Amazon in particolare sono schizzati alle stelle, confermando l’azienda leader mondiale dell’e-commerce.
Da alcuni anni, oltretutto, la piattaforma ha lanciato il servizio ‘Prime’, che consente di ricevere in poche ore un prodotto acquistato online e restituirlo senza alcun costo qualora non fosse più di gradimento.
Il prezzo per il mantenimento di un tale modello di efficienza ricade sulle condizioni di lavoro di oltre 40.000 addetti, incaricati della gestione e consegna delle merci, oltre che su tutta la filiera. Turni di lavoro massacranti, straordinari, pause ridotte al minimo.
E’ opportuno che ognuno di noi faccia una riflessione rispetto ai prodotti che ci vengono consegnati ogni giorno, dietro ai quali si celano lavoratori che per la nostra soddisfazione consumistica pagano un prezzo altissimo.
La pandemia ha contribuito a cambiare il mercato del lavoro e ha allargato le disuguaglianze sociali in Italia. Bisognerà lavorare molto per correggere le disparità attuali e quelle che già esistevano. Per far questo serve l’attenzione di noi cittadini, la volontà della politica ma anche la responsabilità delle aziende. Dove sono finite l’etica e la responsabilità sociale di impresa? Le regole e i diritti costituzionali di questi lavoratori valgono meno degli altri?
Non possiamo permettere che le merci che ci vengono consegnate siano frutto di uno sfruttamento. È eticamente insostenibile e inaccettabile. Come Verdi abbiamo il dovere di difendere la dignità di questi lavoratori.
La federazione dei Verdi della Lombardia
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