Articolo tratto da “Brescia Oggi” del 28/01/2011:
LA SENTENZA.
Il Tribunale amministrativo regionale ha decretato che prima di 9 mesi i lavori per la piattaforma logistica non potranno proseguire.
In attesa della «Vas». E la dilatazione dei tempi potrebbe produrre il ritiro della Esselunga.
Ora gli equilibri tra Lega e Pdl in Broletto potrebbero saltare
Il Tar di Brescia «congela» il polo logistico di Azzano Mella, «perché ritiene che il progetto andasse sottoposto a Vas (Valutazione ambientale strategica)».
Questo l’estrema sintesi dell’ordinanza che accoglie i ricorsi dei Comuni di Capriano del Colle e Dello, del Parco Montenetto e di Legambiente «ad adiuvandum», blocca i lavori per 10 mesi e rimanda la sentenza vera e propria al 26 ottobre.
Una «batosta» non da poco per la Sa-Fer, comune di Capriano del Colle e Provincia di Brescia (che ha firmato l’ok al progetto), condannate anche al pagamento delle spese processuali (2500 euro). Una figuraccia non da poco anche per un ente quale il Broletto.
Una decisione, quella del tribunale, che compromette seriamente un’operazione da 200milioni di euro (lavori già iniziati a metà novembre): la Sa-Fer spa vorrebbe realizzare su 174 piò di terreno agricolo uno dei centri di stoccaggio merci più grandi d’Europa per conto di Esselunga. Ma lontano da ferrovie e autostrade. E senza avere uno straccio di valutazione ambientale.
LA DECISIONE DEL TAR. «Il tribunale ritiene che il progetto andasse sottoposto a Vas e che comunque alla trasformazione dell’area ostasse la previsione del Ptcp adottato, che annette le misure di salvaguardia agli interessi urbanistici in generale, non solo al piano comunale» si legge nell’ordinanza, firmata dal presidente della prima sezione del Tar, Giuseppe Petruzzelli. Il Ptcp classificava queste aree «come aree agricole di interesse strategico» e questo è un aspetto prevalente «rispetto alle previsioni comunali», come chiarisce la stessa legge regionale 12 del 2005 (la famosa legge Moneta). Ma i giudici sottolineano altre serie difficoltà. A partire da un Pgt (Piano di governo del territorio) approvato dal Comune senza la Vas sul polo logistico. E alla luce di una recentissima sentenza del Consiglio di Stato (la 133/2011) non è idonea una Vas fatta dopo il Pgt. Tutti aspetti che andranno approfonditi nell’udienza del 26 ottobre, dove verranno vagliate le altre censure avanzate dagli avvocati Innocenzo e Mario Gorlani (comune di Capriano e Parco Montenetto) e Fiorenzo Bertuzzi (comune di Dello). Il polo troverà un altro grosso ostacolo: la Regione, con una legge in vigore il giorno prima dell’approvazione del polo, impone la Valutazione di impatto ambientale per piattaforme logistiche superiori ai 200mila metri quadri. Un doppio setaccio burocratico che richiederà almeno un altro anno di stop. Insomma, la sentenza di ieri potrebbe suonare come il canto del cigno del mega progetto. La tempistica dilatata infatti potrebbe causare il ritiro della stessa Esselunga.
La decisione del Tar non mancherà di avere anche risvolti politici, visto che l’operazione partita nel novembre 2008 con un Suap (sportello unico attività produttive) del Comune bassaiolo è proseguita a passi spediti con il placet dato dall’assessorato provinciale al Territorio retto da Giuseppe Romele. Quando il 19 dicembre 2009 la Lega Nord in Consiglio provinciale provò a stoppare il progetto chiedendo «la revoca in autotutela» dell’iter, il Pdl aprì addirittura una crisi di Giunta. Gli equilibri ricuciti tra Carroccio e forzisti sembrano destinati a riaprirsi. In Provincia esulta il Pd che ha sempre giudicato quel polo fuorilegge, ma esulta anche la Lega Nord. «La decisione del Tar – taglia corto l’assessore provinciale all’Ambiente Stefano Dotti – non fa altro che ribadire quello che io e la Lega diciamo da tempo: l’assoluta inadeguatezza di quella collocazione. Non siamo contrari ai poli logistici, ma un centro stoccaggio di quelle dimensioni non va fatto in quell’area, priva di infrastrutture adatte a reggere l’impatto del traffico».
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