COVID19: VERDI- STRAGE DI VITE IN CASE DI CURA

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Non possiamo più stare in silenzio e tacere rispetto a ciò che è accaduto e sta accadendo in Lombardia con la strage di vite provocate dall’epidemia Covid19. In questa regione sono concentrati oltre il 56% dei decessi di tutta Italia ad oggi 8.656 su 15.362, con un indice di letalità del 17,6%.
Siamo stati in silenzio sino ad oggi perché in un momento delicato per il paese eravamo e siamo chiamati a dare il nostro contributo per uscire dalla crisi.


Ma è gravissimo che in data 8 marzo in piena emergenza Covid 19 la giunta della Lombardia approvava una delibera la numero XI/2906 che chiedeva alle aziende territoriali sanitarie di individuare case di riposo, tra le 400 totali, dedicate agli anziani per accogliere e assistere pazienti Covid 19 a bassa intensità e non Covid 19. Molte RSA, che hanno risposto alla richiesta della regione, accettato i pazienti, non hanno seguito, le indicazione per la distinzione dei pazienti Covid e non Covid.
Molte case di riposo sono diventate focolai per l’epidemia.
Il 3 marzo il professore Bergamaschi, consulente dell’Università Statale presso il Trivulzio, veniva esonerato dal direttore generale perché non si era opposto all’utilizzo di mascherine tra gli operatori sanitari del polo geriatrico; utilizzo che era stato vietato dal direttore generale
stesso.
Con la delibera di ieri Fontana chiede l’utilizzo di mascherine a tutti per uscire di casa, quando mascherine non ce ne sono. Inoltre la distribuzione, nelle strutture sanitarie, dei dispositivi di protezione individuale (DPI) è stata inadeguata rispetto alle esigenze delle varie realtà.
Bisogna aumentare il numero dei tamponi nelle categorie a rischio per prevenire eventuali focolai presenti e futuri e implementare le indagine sierologiche, dopo l’autorizzazione degli organismi competenti, per individuare eventuali soggetti immunizzati.
I cittadini non solo lombardi chiedono di rivedere gli indirizzi di politica sanitaria in Lombardia (la regione con equiparazione al 50% tra sanità pubblica e privata raggiunta negli anni a discapito degli ospedali pubblici) dove si è assistito a un prevalere della sanità privata, privilegiando il
ritorno all’assistenza territoriale, cercando di dar vita a presidi diffusi sul territorio per prevenire e trattare eventuali infezioni presenti e future.
Chiediamo anche una mappatura urgente degli ospiti delle RSA, tramite indagini microbiologiche.
A questo comunicato seguirà una nostra iniziativa politica nelle sedi istituzionali competenti.

Federazione Verdi Lombardia

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