In lei, nella sua storia, nel suo vivere la politica come servizio albergano le radici della nostra democrazia.
Con la scomparsa di Tina Anselmi se ne va un pezzo di un’Italia che andrebbe raccontato alle giovani generazioni. Un’Italia nata dalla resistenza e ricostruita sulle macerie della seconda guerra mondiale.
Lei ha incarnato a pieno i valori della nostra carta costituzionale, in particolare i valori della libertà e dell’uguaglianza sanciti dall’articolo 3.
Ha saputo con il suo impegno civile, politico e sindacale rappresentare lo spirito riformista, lei prima donna ministro della storia repubblicana, lei madre della riforma sulle pari opportunità, lei autrice della legge che istituiva il Sistema Sanitario Nazionale.
A lei, nel 1981, fu affidato il difficilissimo ruolo di presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2. Al suo cospetto di donna mite ma intransigente sfilarono e si inchinarono i potenti dell’epoca.
A lei va il nostro riconoscimento per quello che ha dato al nostro paese.
I Verdi della Lombardia