Ci risiamo, il copione è sempre lo stesso e le parole chiavi pure. Dal Corsichese al Legnanese, dal Milanese al Varesotto. Un filo rosso che collega queste realtà, dove cattivi imprenditori e cattivi politici, con il concorso di organizzazioni malavitose, mettono le mani sui nostri beni.
Aldo Guastafierro e Cristina Ganini, coportavoci regionali dei Verdi della Lombardia, manifestano tutta la loro indignazione per quanto accaduto. “Lasciando inalterata la presunzione di innocenza e il garantismo che si deve fino al termine dell’iter giudiziario, non possiamo non esprimere che un giudizio negativo su queste vicende. Riteniamo questi comportamenti inqualificabili. Un politico onesto deve avere la capacità di discernere in un mare pieno di pesci quali sono gli squali. Agli amministratori locali è demandato il compito di vigilare e controllare che gli appalti pubblici siano affidati nel massimo rispetto delle regole e, laddove ciò non avvenga, adottare le contromisure necessarie con gli strumenti a disposizione”.
Dello stesso tenore sono Elena Grandi e Domenico Finiguerra, i due capilista della lista Europa-Verde alle prossime elezioni europee del 26 maggio.
“Gli arresti di oggi, che seguono quelli della scorsa settimana, ci mostrano come la corruzione in Lombardia, nonostante “mani pulite” sia ancora una vera e propria emergenza ed è molto preoccupante l’accusa di corruzione elettorale. Spetta alla magistratura il compito di giudicare, e vale sempre il principio della presunzione di innocenza per il quale l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva, ma la politica deve avviare una seria riflessione per rimediare sia al fenomeno della corruzione negli appalti pubblici, rendendo più stringenti le norme ed abbassando la soglia per gli affidamenti senza gara che prorpio il governo Lega-M5S ha innalzato, che all’inquinamento del processo democratico. Una democrazia dove c’è corruzione elettorale non è vera democrazia”.
I Verdi di Legnano tramite il loro portavoce Patrizio Vigna condannano senza appello la spregiudicatezza con cui il Sindaco, il vicesindaco e amministratori pubblici, hanno gestito la cosa pubblica, per acquisizione di potere politico, minando alle fondamenta il sistema democratico. Erano mesi che chiedevamo a gran voce il ripristino della legalità a Legnano, sottolinea Patrizio Vigna portavoce dei Verdi di Legnano, oggi questa è stata ripristinata e attendiamo l’esito delle ulteriori indagini che la Magistratura sta compiendo per liberare finalmente la città dal malaffare. Vigna afferma ” Con il commissariamento speriamo venga definitivamente messa da parte la ‘folle’ idea della contestatissima Biblioteca del Parco Falcone e Borsellino, fortemente voluta da Sindaco e Vice oggi agli arresti, che si torni presto a votare e che gli organi pubblici tornino a lavorare per il bene dei cittadini e del territorio.